Avere tant* partner... che bello!!!
Hai un sacco di stimoli, non ti annoi mai, ogni lato di te può trovare pieno accoglimento, e avrai sempre qualcuno che apprezza ciò tutti gli altri trovano obbrobrioso (con Dami vedo i film trash degli anni '80 e con P mangio le mozzarelle in carrozza alle 3 di notte). Ma soprattutto: hai sempre un programma. Ecco, questa forse è la cosa che avevo calcolato meno di tutta la faccenda. Io ho sempre un programma... ma anche gli altri ce l'hanno!
Certo, nei miei anni di isoletta felice con Fede e Dami non me l'ero mai posto questo problema: di solito se uno dei tre era impegnato per i fatti suoi, gli altri due si tenevano compagnia. Semplice, no?
Ma ora che frequento anche altre persone, e pure Fede frequenta altre persone, e le persone che frequentiamo frequentano a loro volta altre persone... bè, come dire: è un gran casino! Occorre organizzazione, sincronia, comunicazione perfetta, e un'abilità a tetris degna di un ninja per poter sopravvivere all'agenda poli.
Una volta ho tentato un google calendar con Fede e una sua ragazza; credo non condividerò mai più un calendario con anima viva. Innanzitutto l'idea di mettere per iscritto i propri programmi rischia di creare una specie di "corsa all'oro", ovvero occupare preventivamente tutti i weekend migliori, perché "non si sa mai". Secondariamente, rischia di creare degli infarti: "domenica h 15.30 --> parapendio x 2". A volte ti mancano dei pezzi, e magari non sai che il partner della partner di un tuo partner (come si chiamano, a proposito? metamori di secondo grado? mah!) è istruttore di volo, e quindi non è tuo marito a buttarsi. Ok, molto bene.
Per non parlare di quell* che nelle agende condivise ti mettono anche "maratona di sesso", della serie: quel giorno non osare neppure telefonarci che ci disturbi, chiaro?
Insomma, a volte sapere troppo è un bell'impiccio. Ma anche non avere uno straccio di programmazione è dura! Specie con i partner lontani, che vivono in altre città e che richiedono biglietti del treno-ospitalità-organizzazione. Con una mia frequentazione ho passato quasi tre mesi a vivisezionare i weekend per cercare un bucanino in cui infilarmi; ma il suo planning era serrato: un weekend con una partner, uno con un'altra, uno passato a lavorare, in altro serata con amici e nuovo appuntamento, uno con la famiglia, e uno da solo per riposarsi. Senza che te ne accorgi passa un mese e mezzo, e poi la rumba giustamente ricomincia.
Come destreggiarsi allora? Per ora l'unica soluzione che ho trovato è tanta pazienza, molta comunicazione e - nei casi peggiori - sfoltire un po' di relazioni! So che sembra brutale, ma io la vedo così. Che senso ha stare con 5 partner, se poi li vedi una volta l'anno? Certo, se il livello desiderato di approfondimento della relazione si accontenta di un ritmo del genere... perfetto. Per i miei gusti, meglio pochi ma... spesso!
Hai un sacco di stimoli, non ti annoi mai, ogni lato di te può trovare pieno accoglimento, e avrai sempre qualcuno che apprezza ciò tutti gli altri trovano obbrobrioso (con Dami vedo i film trash degli anni '80 e con P mangio le mozzarelle in carrozza alle 3 di notte). Ma soprattutto: hai sempre un programma. Ecco, questa forse è la cosa che avevo calcolato meno di tutta la faccenda. Io ho sempre un programma... ma anche gli altri ce l'hanno!
Certo, nei miei anni di isoletta felice con Fede e Dami non me l'ero mai posto questo problema: di solito se uno dei tre era impegnato per i fatti suoi, gli altri due si tenevano compagnia. Semplice, no?
Ma ora che frequento anche altre persone, e pure Fede frequenta altre persone, e le persone che frequentiamo frequentano a loro volta altre persone... bè, come dire: è un gran casino! Occorre organizzazione, sincronia, comunicazione perfetta, e un'abilità a tetris degna di un ninja per poter sopravvivere all'agenda poli.
Una volta ho tentato un google calendar con Fede e una sua ragazza; credo non condividerò mai più un calendario con anima viva. Innanzitutto l'idea di mettere per iscritto i propri programmi rischia di creare una specie di "corsa all'oro", ovvero occupare preventivamente tutti i weekend migliori, perché "non si sa mai". Secondariamente, rischia di creare degli infarti: "domenica h 15.30 --> parapendio x 2". A volte ti mancano dei pezzi, e magari non sai che il partner della partner di un tuo partner (come si chiamano, a proposito? metamori di secondo grado? mah!) è istruttore di volo, e quindi non è tuo marito a buttarsi. Ok, molto bene.
Per non parlare di quell* che nelle agende condivise ti mettono anche "maratona di sesso", della serie: quel giorno non osare neppure telefonarci che ci disturbi, chiaro?
Insomma, a volte sapere troppo è un bell'impiccio. Ma anche non avere uno straccio di programmazione è dura! Specie con i partner lontani, che vivono in altre città e che richiedono biglietti del treno-ospitalità-organizzazione. Con una mia frequentazione ho passato quasi tre mesi a vivisezionare i weekend per cercare un bucanino in cui infilarmi; ma il suo planning era serrato: un weekend con una partner, uno con un'altra, uno passato a lavorare, in altro serata con amici e nuovo appuntamento, uno con la famiglia, e uno da solo per riposarsi. Senza che te ne accorgi passa un mese e mezzo, e poi la rumba giustamente ricomincia.
Come destreggiarsi allora? Per ora l'unica soluzione che ho trovato è tanta pazienza, molta comunicazione e - nei casi peggiori - sfoltire un po' di relazioni! So che sembra brutale, ma io la vedo così. Che senso ha stare con 5 partner, se poi li vedi una volta l'anno? Certo, se il livello desiderato di approfondimento della relazione si accontenta di un ritmo del genere... perfetto. Per i miei gusti, meglio pochi ma... spesso!